Buon venerdì cari lettori! Oggi parleremo del libro Il segreto della longevità della giornalista Junko Takahashi.

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Quando ho ricevuto questo libro ero sicura di ritrovarmi tra le mani un saggio divulgativo sui famosi ultracentenari giapponesi. È infatti risaputo che il paese ospita molti vecchietti che sembrano aver trovato la formula della vita eterna, vivaci, attivi e svegli. Al contrario, Il segreto della longevità è un libro composto dalle interviste fatte dall’autrice ad alcuni centenari ed è così che veniamo a conoscenza dei loro stili di vita, di cosa mangiano, come passano le giornate, se praticano sport o meno, cosa ritengono più importante nella loro vita. Vi racconterò tutto, ma intanto voglio partire da un dato che mi ha stupito fin da subito. In Giappone, secondo una stima del 2016, vivono più di sessantacinque mila centenari e ultracentenari, un bel numero! Va da sé che non tutti siano in ottime condizioni motorie e di salute, ma moltissimi si e fanno cose eccezionali, come vedrete. La gionalista ci narra di storie e vite davvero straordinarie che mi hanno stupito, meravigliato e lasciato letteralmente a bocca aperta. Scorci di esistenze davvero entusiasmanti e anche commoventi. Lasciate che ve ne dia qualche bell’esempio.

Tsuneko Sasamoto, la prima fotoreporter giapponese negli anni ’30 del 1900, è nata nel 1914 e ha superato diverse avversità, anche durante la Seconda guerra mondiale e l’occupazione americana. Ancora all’età di sessantatre anni girava il mondo per portare avanti la sua grande passione, la fotografia, che per vicissitudini varie era stata costretta ad abbandonare anni addietro. La sua carriera di fotoreporter ricominciò però ufficialmente a settantun anni, quando un amico gallerista le suggerì di allestire una mostra di suoi lavori. Ultima chicca: a novantasei anni volò a New York per lavorare e fotografare. Una delle tante storie incredibili racchiuse in questo libro.

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Piccole pillole di vita che l’autrice riporta nel libro, basate sulle esperienze e i consigli degli ultracentenari. Io le ho trovate davvero utili, da leggere, fanno riflettere.

Hidekichi Miyazaki, a 106 anni, detiene il primato mondiale nella sua categoria per i cento metri piani e può vantare trentadue medaglie d’oro ai campionati atletici asiatici e giapponesi. Il suo sogno, niente meno, è gareggiare con Usain Bolt. La storia di quest’ometto è strabiliante, a dir poco. A vent’anni aveva contratto la tubercolosi e da allora non aveva mai fatto sport in tutta la sua vita. A novantadue anni ha deciso che doveva tenersi in forma, anche per evitare di infragilire eccessivamente gambe e braccia. Ha iniziato ad allenarsi ogni giorno e a partecipare alle gare, con risultati sorprendenti. La figlia lo segue in tutti gli allenamenti, monitorando costantemente il suo stato di salute, che rimane ottimo. Hidekichi si allena tre volte al giorno, ormai da più di dieci anni e ha fatto della sua stessa routine casalinga un esercizio, come quello di piegare e sistemare ogni mattina il futon. (Tra l’altro queste piccole, ma non insignificanti, incombenze quotidiane sono vissute da tutti gli ultracentenari come modi per tenersi in forma e attivi).

Vi ho proposto le vite di due ultracentenari che forse voi penserete essere al di là della norma, davvero straordinarie, eppure no. Vi potrei fare molti altri esempi, magari meno eclatanti, ma altrettanto eccezionali. Saneyoshi Noh (98 anni) vive su un’isola dell’arcipelago Amami e coltiva il suo campo di canna da zucchero da un ettaro, senza l’ausilio di nessuno e con gioia. Il suo pezzo di terra guarda al mare e l’uomo ci coltiva anche patate, zucche e melanzane. La sua giornata è pressoché sempre uguale, si sveglia alle quattro e legge, in attesa di fare colazione con la moglie e alle sette è già al campo. Lavora fino al tramonto e poi passa del tempo con la famiglia, prima di coricarsi. E ancora, Tomishige Shimizu di 100 anni, appassionato di pesca e di pittura, si occupa della casa a tempo pieno e della moglie malata.

Vi ho riportato soltanto alcune delle particolari esistenze di cui Junko Takahashi narra nel libro. Io ne sono rimasta affascinata, oltre che senza parole, ammetto. Ne troverete molte altre, leggendolo.

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Il segreto della longevità non è soltanto un libro d’inchiesta e d’attualità, ma anche un insieme di insegnamenti validi per tutti. Io ne ho trovati diversi che mi hanno stupito e fatto pensare, ve ne ripropongo alcuni nei decaloghi stilati della Takahashi. Ottimi spunti per riflettere sulla nostra vita e su come approcciamo gli eventi, le persone, le cose belle e brutte che ci capitano. Una frase che mi sono segnata e che mi ha colpito particolarmente è stata “Se si tenta si può fare tutto, se non si tenta non si può fare niente”, pronunciata da Mieko Nagaoka (102 anni, annovera venticinque record mondiali e ventotto record nazionali per il nuoto, tutti presi dopo gli ottantacinque anni…tanto per dire!). I modi in cui questi uomini e donne hanno vissuto e continuato a vivere e percepire il mondo che li circonda sono mirabili, invidiabili. Rispetto per gli altri, apprezzamento delle piccole cose di ogni giorno, mai arrendersi, concedersi momenti per sé stessi, mangiare ciò che preferiscono ma sempre senza strafare o esagerare. In definitiva il loro motto è: trasformare ogni buona occasione in uno spunto per migliorarsi. E questo nonostante i periodi bui della storia che tutti loro hanno dovuto affrontare, chi più chi meno, ma nessuno escluso. Quasi tutti nati agli inizi del XX secolo gli ultracentenari giapponesi hanno vissuto la guerra contro la Russia, contro la Cina, la Prima e la Seconda guerra mondiale, lo sgancio delle bombe atomiche, l’occupazione americana, la recessione. Attraverso le loro testimonianze, però, è subito chiaro che non si sono mai dati per vinti, nemmeno nelle situazioni più disperate che si sono trovati ad affrontare. Questa forza d’animo è, io credo, il vero e straordinario insegnamento di vita che possono trasmetterci.

L’esperienza della Takahashi ci fa capire che non esistono delle regole ferree da seguire per vivere cent’anni in salute, non c’è un vero e proprio schema a cui attenersi. Più che una pozione dell’eterna giovinezza, il segreto di questi centenari è lo spirito positivo nonostante avversità, disgrazie e dolori, fisici e mentali. La volontà di vivere nel rispetto di se stessi, di chi ci circonda e della natura. Semplice no? Rifletteteci e fatemi sapere, io ci sto pensando molto dopo aver letto il libro e spero che anche per voi questa lettura si trasformi in uno spunto di riflessione. Buona lettura cari amici, un abbraccio!

p.s. Un’altra storia interessante che riguarda l’argomento è stata presentata dal blog Take a book and drink a coffee with me

Nel campo della gerontologia, balza all’occhio che i centenari hanno un alto grado di percezione della felicità nonostante le loro condizioni fisiche (il corpo, la salute) e cognitive (la “testa”, come dicono tanti) non siano più quelle di un tempo. Con il passare degli anni, tutti si trovano a dover affrontare difficoltà fisiche e mentali, in minore o maggior grado, non soltanto le persone più anziane che devono stare a letto o che hanno bisogno di assistenza. […] Il gerontologo Nobuyoshi Hirose spiega che l’alta sensazione di felicità degli anziani è dovuta a tre aspetti: personalità, sociale e spirituale. Per compensare la mancanza di energia, i centenari selezionano le cose che possono fare bene, si concentrano su di esse e così migliorano le loro capacità personali. In altre parole, si liberano dell’egocentrismo che tutti noi abbiamo, chi più chi meno. Per quanto riguarda il lato sociale, i centenari si concentrano sugli aspetti positivi e si sforzano di meno. Il terzo aspetto consiste nel fare più attenzione ai punti di vista spirituali rispetto a quelli personali e questo è l’elemento più originale dei centenari. Si baserebbe sulla teoria della “gerotrascendenza” sviluppata dal sociologo svedese Lars Tornstam. Secondo cui gli anziani vanno oltre le divisioni spazio-temporali nei pensieri e, grazie a ciò, le loro coscienze possono viaggiare liberamente tra passato e futuro.

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Autrice: Junko Takahashi

Titolo: Il segreto della longevità

Anno: 2017

Casa editrice: DeA Planeta Libri

Traduttrice dallo spagnolo: Simona Geroldi

Prima edizione italiana: 2018

N. Pagine: 344