Buongiorno lettori, oggi vi porto in Cina! Il romanzo La Cina sono io è denso di storia e di trama. La protagonista è Iona Kirkpatrick, una giovane londinese che si occupa di traduzioni dal cinese, la sua vita viene sconvolta quando riceve un pacco da una casa editrice anonima. La busta contiene parte di una fitta corrispondenza e pagine di un diario, Iona non sa da dove arrivino né chi possa avergliele mandate. Sono in cinese ed è evidente che si pretende da lei la traduzione di quegli scritti. La giovane, da subito incuriosita, inizia a dedicarsi a quel lavoro inaspettato.

Uno dei primi indizi è l’indirizzo su una delle buste, il Centro di Detenzione per i crimini civili di Pechino. Capisce di avere per le mani la storia di un sovversivo, di un artista, di un uomo che per le sue idee ha rischiato tutto, anche la libertà, forse la vita. Iona non potrà saperlo finché non finirà di tradurre quella grande mole di materiale. Ma la storia che le si presenta davanti agli occhi, intrecciata in quegli ideogrammi neri e sottili, non è solo quella del musicista punk Kublai Jian. Le sue lettere sono destinate a una donna, una giovane poetessa cinese di nome Deng Mu. Un’infinità di domande affolla la mente della traduttrice. Chi sono queste persone? Come si sono conosciute e che strada tortuosa le ha portate ad allontanarsi? Per colpa di chi hanno dovuto dividersi? Si sono più incontrate dopo quella corrispondenza? E, soprattutto, la curiosità che più l’assilla, ora dove si trovano? Sono ancora vivi? In che parte del mondo i loro cuori sono finalmente in pace?

A complicare il lavoro di Iona si fa vivo il misterioso editore e tra i due le emozioni prendono da subito il sopravvento, ma questo li aiuterà davvero a risolvere il mistero di quei documenti? E per tutti gli altri scritti censurati? Si buttano entrambi in un’avventura pericolosa, ma incredibile.

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Fotografia di Jeff Widener, ritrae quello che sarà poi ricordato come il Rivoltoso Sconosciuto. Il ragazzo si parò davanti ai carrarmati del governo come forma di silente protesta.

E’ chiaro fin dalle prime pagine quanto la vicenda della coppia cinese sia intrinsecamente legata agli avvenimenti di Piazza Tienanmen del 1989. Facciamo un brevissimo ripasso di storia! Tutto ha inizio il 15 aprile di quell’anno, quando il Segretario del Partito Hu Yaobang muore d’infarto, gli studenti si riuniscono per commemorarlo. La pacifica manifestazione si trasforma in uno sconto con i poliziotti, che si lamentano per il forte assembramento di persone. Nei giorni seguenti gli studenti vengono accusati di complottare contro lo Stato e questi ultimi si rivoltano, convinti che i mass media vogliano oscurare i loro reali intenti e metterli in cattiva luce. Gli scontri continuano e si intensificano, sinché la notte del 3 giugno i carrarmati si fanno strada verso il fulcro della protesta a Pechino, piazza Tienanmen. La manifestazione verrà repressa nel sangue, i soldati spareranno sulla folla senza pietà. Questo crudo episodio della storia moderna cinese, che tutt’oggi rimane censurato dalle stesse cariche politiche in Cina, è il punto focale della vicenda che Iona cerca di tradurre. E’ bene tenerlo a mente mentre si legge questo libro così particolare.

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Xiaolu Guo è una scrittrice della generazione cinese che di questo massacro ha fatto il suo punto di partenza intellettuale e artistico. Osannata come una delle nuove voci cinesi, è anche regista e traduttrice. La sua è una scrittura chiara, senza fronzoli né eccessivi abbellimenti, di facile lettura, va dritta al punto e non nasconde nulla. La lascio nelle vostre mani, alla prossima recensione!

 

 

 

Il letto è ancora vuoto. Sono passati quattro giorni da quando ho visto Jian l’ultima volta. Le strade sono silenziose, sto sul balcone dove eravamo soliti bere qualcosa alla sera, guardando il panorama. L’appello alla protesta sembra essere stato postato su tutti i social network: “Vogliamo lavoro, vogliamo case, vogliamo giustizia ed equità, vogliamo libertà di stampa!” Mi meraviglio che la polizia informatica non abbia ancora oscurato quei siti. Poi consulto un blog che Jian legge ogni tanto.

 

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Titolo: La Cina sono io

Autrice: Xiaolu Guo (Classe 1973, Zhejiang)

Anno: 2014

Casa editrice: Metropoli d’Asia

Prima edizione italiana: 2014

N. Pagine: 396